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La paura, l'ansia, l'attacco di panico

I pazienti che chiedono aiuto per un disturbo d’ansia sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni. Certamente, una grande influenza in questo fenomeno è data dallo stress della vita di oggi e dalle continue pressioni cui siamo sottoposti.

La paura rappresenta il nucleo centrale dei disturbi d’ansia, in quanto è una risposta automatica di allarme che si presenta quando si è in pericolo: essa svolge da sempre una funzione adattiva per la sopravvivenza umana perché allerta e prepara l’organismo a rispondere ai potenziali pericoli che si possono incontrare normalmente nella vita. Di conseguenza ha una sua utilità e deve essere sperimentata da chiunque.

L’ansia è un complesso sistema di risposta – a livello di pensieri, emozioni, sensazioni fisiche e comportamenti – all’imminente minaccia o pericolo. L’ansia viene attivata quando gli eventi o le circostanze di cui ci preoccupiamo vengono considerati altamente pericolosi, perché percepiti come improvvisi, imprevedibili, incontrollabili o comunque potenzialmente minacciosi.

Per semplificare: la paura è la valutazione immediata del pericolo e l’ansia è lo stato emotivo spiacevole che avvertiamo quando la paura è attivata o quando pensiamo a minacce o pericoli futuri.

I pensieri dunque provocheranno forti emozioni di paura, con reazioni sul fisico.

Alcuni dei sintomi fisici:

  • aumento del battito cardiaco
  • dolore o pressione al petto
  • palpitazioni
  • respiro accelerato o sensazione di soffocamento
  • sudorazione
  • rigidità o tremori
  • nausea/diarrea
  • stordimento
  • formicolio nelle braccia e nelle gambe
  • offuscamento della vista…

L’ansia eccessiva deriva da un’erronea valutazione di pericolo/minaccia, associata a una o più situazioni, che non risulterebbe confermata da un’osservazione diretta agli occhi della maggior parte delle persone e quindi rispetto alla realtà oggettiva della situazione.

L’ansia persistente ed eccessiva porta le persone a pensare al futuro in modo catastrofico, anticipando disgrazie, pericoli, minacce che potrebbero non verificarsi mai. Nel paziente ansioso non vi è la possibilità di valutare con razionalità ed in maniera costruttiva il reale pericolo della minaccia e le proprie abilità per affrontarla.

La sensazione è quella di perdere il controllo, la paura di uscire di casa, di prendere i mezzi, di svenire, di impazzire, di avere un infarto, di morire (il modo in cui si pensa influenza il modo in cui si sente).

All’estremo, l’ansia si manifesta come attacco di panico, con sintomi fisici molto marcati, paure esagerate e conseguenti comportamenti di evitamento delle situazioni ritenute pericolose (ansia anticipatoria, ossia ansia alla sola idea di dover affrontare alcune situazioni), che a lungo andare porta insoddisfazione, tristezza e autosvalutazione (circolo vizioso con riattivazione e mantenimento del meccanismo).

Spesso questi meccanismi sono attivati da periodi di stress e di tensione elevati e tutto ciò interferisce con la possibilità di condurre una vita quotidiana produttiva e soddisfacente, es. nella vita scolastica o lavorativa, ma anche in quella sociale e familiare. Chiaramente ne risente anche il tono dell’umore.

Il trattamento dei disturbi d’ansia e, nello specifico, del disturbo da attacchi di panico si basa sulla correzione delle interpretazioni errate di pericolo e minaccia, a favore di pensieri alternativi più funzionali ed efficaci (cercando anche di tollerare tali pensieri), e sull’individuazione delle risorse personali per fronteggiare tutto ciò.

La Mindfulness rappresenta uno strumento efficace per promuovere una stabile e diversa modalità di gestione dello stress, perché si basa sull’accettazione e sull’accoglienza non giudicante delle sensazioni fisiche, dei pensieri e delle emozioni, sulla consapevolezza e sulla concentrazione sul momento presente.

 

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Dott.ssa Katia Stoico
P.I. 03668320967

Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 6996
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità

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