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La percezione del mondo del malato di Alzheimer

Il malato di Alzheimer, nelle diverse fasi della malattia, percepisce e interpreta il mondo circostante in modi differenti: può essere ben in linea con la realtà e quindi viverla correttamente, o esserlo solo parzialmente, oppure, non riuscendo più a comprenderla, essere costretto a interpretarla a suo modo, con le risorse cognitive che riesce ad utilizzare in un determinato momento, e quindi arrivare ad enfatizzarne solo alcuni aspetti che risultano ai nostri occhi non adeguati o addirittura deliranti.

Vi faccio un esempio: il malato sposta o nasconde un oggetto in casa e dà la colpa al familiare. E’ una situazione molto frequente, che mi viene riportata spesso dai familiari e la domanda che mi viene posta è: cosa devo rispondere? Come devo comportarmi?

Il punto di partenza è che il malato non si ricorda di aver spostato/nascosto l’oggetto e quindi va da sé che incolpi qualcun altro: se ci pensiamo il suo ragionamento è sensato, è quello che faremmo anche noi se ci sparisse qualcosa e fossimo sicuri di non essere stati.

Cosa fare dunque? Sicuramente non cercare di fargli ricordare che l’ha spostato lui, non ci riuscirebbe e si arrabbierebbe ulteriormente perché stiamo cercando di convincerlo di una cosa che secondo lui non ha fatto e quindi di “incolparlo”. Dobbiamo cercare di entrare nel suo mondo in cui qualcuno ha effettivamente spostato o rubato l’oggetto e provare a ragionare insieme su ciò: quindi ad es. dire “potrei averlo spostato io senza rendermene conto” oppure “l’importante non è chi l’ha spostato, ma ritrovarlo, proviamoci assieme” oppure “quando sento Carlo (es. il figlio) gli chiedo se per caso lo ha preso lui”. La cosa importante non è chi ha ragione, ma il risultato da conseguire, in questo caso ritrovare l’oggetto, oppure rassicurare il malato e non confliggere con lui.

Un aspetto, questo, da tenere sempre ben presente, perché la non corretta comprensione del malato e soprattutto il far emergere questo suo deficit, potrebbe far scatenare in lui delle reazioni di agitazione, con punte di aggressività, di chiusura, di depressione.

Per quanto sia comprensibile la difficoltà del familiare, sia nell’accettare queste impossibili incapacità del suo caro, sia per il peso quotidiano della cura, questi atteggiamenti possono solo peggiorare la situazione ed il vissuto di entrambi.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello che il malato percepisce dai nostri discorsi fatti con altre persone che riguardano lui. Partendo dal presupposto che può capire cosa stiamo dicendo o interpretarlo in modo sbagliato, non è difficile immaginare che se il contenuto del discorso lo riguarda potrebbe esserne infastidito: spesso i caregiver parlano con parenti o amici delle difficoltà proprie e/o del malato in relazione alla malattia; il malato, che solitamente non sa di essere ammalato, si sentirà disorientato, confuso, offeso e contrariato… Non stupiamoci quindi per le possibili reazioni. E’ fondamentale non parlare del malato e della malattia in sua presenza, soprattutto per elencare le difficoltà e i disturbi che lo riguardano.

Infine qualche piccolo consiglio, anche a seconda della fase della malattia del vostro caro:

  • Non porgli troppe domande e soprattutto non fargli scegliere tra più cose perché farà fatica a ricordare tra le possibili scelte (es. vuoi la pasta o la carne?)
  • Fare discorsi semplici e verificare se ha compreso, piuttosto che articolare frasi complicate in cui perderà il filo
  • Mettersi davanti a lui quando gli si parla, per catturare la sua attenzione
  • Verificare le sue reazioni in situazioni di confusione, es. quando c’è tanta gente o in luoghi rumorosi (es. centro commerciale, metropolitana…), e, se queste sono negative, evitare tali circostanze ove possibile
  • Non escluderlo dalle conversazioni con amici e parenti anche perchè potrebbero scattare delle reazioni di gelosia o di emarginazione.

 

 

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Dott.ssa Katia Stoico
P.I. 03668320967

Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 6996
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità

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