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Il trauma: evento irrisolto che va affrontato

I traumi accadono a tutti noi in una certa fase della vita (infanzia, adolescenza, età adulta), ma spesso ci impediscono di vivere nel presente (bambini o donne maltrattati, trascurati o abusati, vittime di incidenti, di violenze di vario genere, di eventi naturali, vittime della guerra, torture…), causando anche gravi conseguenze sul piano emotivo e cognitivo, destrutturando a volte l’identità personale, causando insicurezze e fragilità. Possono essere traumi di singoli o di tutta la famiglia.

I traumi irrisolti sono eventi, singoli o ripetuti, che hanno prodotto delle conseguenze negative nelle vite delle persone che li hanno sperimentati o vissuti come tali. Per questo motivo si cerca di rimuoverli, si prova ad andare avanti, ma questi si riattivano in altri ambiti e possiamo non essere consapevoli dell’associazione.

I traumi lasciano impronte nella mente e nelle emozioni, nella nostra capacità di provare gioia e di entrare in intimità con le persone e persino nel corpo e nel sistema immunitario, ma anche nel cervello con modificazioni reali.

Le conseguenze di tali vissuti possono essere di diversa natura, da modalità relazionali difficoltose (es. le vittime di violenza domestica non fuggono o combattono di fronte all’abuso), a caratteristiche di personalità critiche (es. chiusura, diffidenza), sino a veri e propri sintomi di natura fisica. E’ come se si rimanesse bloccati in una situazione producendo sintomi somatici, dolori, tensioni (es. collo o schiena), movimenti involontari (es. tic o tremori), posture sbagliate, difficoltà di respiro.

Non sempre il soggetto è consapevole del suo trauma e delle conseguenze che ha prodotto: è come se la mente della persona traumatizzata cercasse di liberarsi dagli effetti delle esperienze vissute, ma il corpo fosse pervaso da sensazioni ed emozioni che trattengono la persona incatenata nel passato.

A volte si ricorre all’abuso di alcool, di sostanze stupefacenti, di farmaci, di cibo, di dolore fisico autoinflitto, per distrarsi o dimenticare, come autocura.

Diviene fondamentale affrontare i traumi irrisolti e raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e di come il trauma colpisce il corpo e la mente, riconnettersi con il proprio presente e con sè stessi, essere padroni della propria vita, lasciare andare il passato.

L’ambiente clinico dello Psicologo è un ambiente protetto, dove viene garantita la sicurezza del paziente per permettergli di prestare maggiore attenzione alle sensazioni fisiche e ai pensieri senza sentirsi sopraffatti dagli eventi passati, in una relazione di fiducia. La relazione, che magari ha causato tanto danno e tanto dolore, è anche la condizione necessaria per poter guarire, dando un senso alla sofferenza e un nuovo senso alla vita. Il pericolo è passato e possiamo vivere la realtà presente. E allora la nuova relazione può aiutarci a stabilire relazioni più stabili e fiduciose.

Non esiste una terapia elettiva del trauma, perché non si cura il trauma, bensì l’individuo che lo ha subito e che ha risposto a esso in un modo specifico e caratteristico del suo modo di essere.

 

Ambiti d'intervento

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Dott.ssa Katia Stoico
P.I. 03668320967

Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 6996
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità

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